Palazzo delle arti e dei Beccai
Il Palazzo dell'Arte dei Beccai si trova a Firenze in via Orsanmichele. Via ha sede l'Accademia delle Arti del Disegno.
Storia
La sua costruzione è trecentesca e anticamente vi avevano sede i Capitani di Orsanmichele. Passato all'Arte dei Beccai, questa venne unita a quella dei Oleandoli e dei Fornai prendendo il nome di Arte di Por San Piero, trasferendosi temporaneamente dietro la Zecca Nuova, prima di tornare in questo edificio nel 1583, quando le si unì anche l'Arte dei Fabbricanti. In seguito vi ebbero sede gli Ufficiali dell'Onestà e dal 1789 la Congregazione di San Giovanni Battista o di Carità, che lo tenne fino ai primi del Novecento. A partire dagli anni quaranta fu sede e proprietà dell'Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.). Acquistato dal Banco di Sicilia, fu poi rivenduto allo Stato, che - dopo un importante intervento di restauro attuato nei primi anni settanta - dal 1974 l'ha concesso all'Accademia delle Arti del Disegno, la più antica accademia di arte al mondo fondata da Cosimo I nel 1563.Gli stemmi sulla facciata ricordano alcuni dei numerosi proprietari dell'edificio: quello in alto al centro col caprone l'Arte dei Beccai, il giglio di Firenze il Comune, il tre cerchi intrecciati l'Accademia. Quest'ultimo simbolo rappresenta infatti le tre arti maggiori intrecciate come sorelle: Architettura, Pittura e Scultura, che hanno il fondamento comune del disegno.
All'interno sono conservate numerose opere d'arte, tutte di proprietà dell'Accademia. La punta di diamante della collezione era il San Matteo di Michelangelo, concesso in deposito dal 1909 alla Galleria dell'Accademia. La collezione d'arte è oggi esposta in gran parte nella sala al piano terra detta "delle Adunanze". Dominano gli affreschi del Tabernacolo di Boldrone (proveniente da un tabernacolo presso villa La Quiete) di Pontormo, autore forse anche del prototipo della Madonna del Libro, di incerta attribuzione. Sul lato sud, entro una nicchia, una Madonna in trono e santi (1395-1400) di Mariotto di Nardo, con sinopia. All'inizio del Quattrocento risalgono invece i due sportelli d'organo con Angeli musicanti dipinti, di Francesco d'Antonio. I ritratti alla parete est rappresentano i reggenti dell'Accademia, dalla sua fondazione ad oggi. La Natività di Cristo, lunetta di Francesco Granacci, è visibile sulla porta di una stanza attigua.
Tra le sculture cinquecentesche un busto di Cosimo I, un torso frammentario, un busto bronzeo di Michelangelo derivato dal ritratto di Daniele da Volterra, e una statua marmorea che raffigura la Virtù vincitrice sull'Inganno.
Inoltre vi si trovano varie opere di artisti e accademici, dall'Ottocento a oggi.
Il tabernacolo di Boldrone del Pontormo |
Affresco di Mariotto di Nardo |
Madonna del Libro, attribuita a Pontormo |